Non è divertimento: 1000 morti per cocaina

Spaccio di cocaina e morti

Questo dato allarmante, mi fa riflettere su come questa società sia sempre più controllata e resa stupida.

Ma, ci rendiamo conto o no, che questi ragazzi oltre a gonfiare le tasche di soldi a chi gli dice che, usando la cocaina, la loro vita sarà migliore, saranno più felici, più forti?

Ma questa è la tua vita, che loro, gli spacciatori, sicuramente non ti potranno mai più restituire.

Ricordo questo con dolore: la mia amica, aveva una vita felice, si era sposata da qualche hanno, un bambino bellissimo, decise di fare una vacanza assieme con il marito, ma lui, in aereo fece un infarto e morì. Si scoprì, poi, che era sotto l’effetto della cocaina, aveva 28 anni.

Mi colpi in prima persona. E chi gli restituisce la sua vita? Nuove sensazioni? Sentirsi il migliore? E cos’altro? Famiglia distrutta da un grande dolore, ha lasciato all’improvviso i suoi cari, sono certa che non avrebbe voluto finisse cosi. I suoi sogni dove sono andati a finire…?

Parliamo di 1000 morti, 1000 vite che potevano condurre con dignità i loro progetti, attorniati dai loro cari e amici. Non pensiamo che sia normale, non è normale, no, non lo è!

Osserva che persona eri prima di usare la cocaina e osserva come sei ora, che la stai usando.

Chi è questa persona oggi?

CHE DIVERTIMENTO È MORIRE PER UNA POLVERE BIANCA?

Vorrei dire alle persone che fanno uso di cocaina: “Vedi questo, hai mai pensato che questa volta possa essere l’ultima? Ne vale veramente la pena di lasciare i tuoi amici, fratelli, sorelle continuando ad arricchire la mano che ti conduce sempre più ad una vita, che non è più la tua, ma è controllata, da altri”.

ESSERE DIPENDENTE NON È UNA MALATTIA EREDITARIA, NON È UNA MALATTIA CONTRATTA DA UN VIRUS, NON SEI UN MALATO, SAPPILO.

Rischiare un’overdose, con tutti i suoi effetti collaterali è doloroso, non è una dolce morte.

Ci vuole un cambiamento nell’atteggiamento verso questa piaga e dobbiamo continuare a parlarne, non accettarlo come un fenomeno che non ha soluzione, pensando che “Tanto, le cose vanno così” e “Non si puo fare nulla”. Non è la verità, NON È VERO.

Noi continuiamo a parlarne, cosi tanto da divenire un tam tam, che sveglia la gente da questo torpore di accettazione.

Scrivete le vostre storie di vita, esperienze che possano aiutare altri a non cadere in questo buco nero. Facciamo crescere l’interesse e coinvolgiamo più persone possibili, dato che questo ci coinvolge, ci tocca da vicino, si può sempre fare qualcosa, ricordatelo.

Pensare che a te non succederà mai, perché ti senti al sicuro, che tu lo veda oppure no, ne sei coinvolto.

Continuando a comunicare e comunicando, si possono trovare delle vie di uscita, c’è sempre una soluzione, tutto si può aggiustare, all’infuori della morte, lì la comunicazione si taglia di colpo, si chiude con gli amici, i familiari, la vita. Ne vale la pena?

Non pensare che ormai non faccia più notizia, che siano notizie vecchie. No, sono nuove!

1000 morti per cocaina è nuova, e deve diventare nuovo il modo di occuparcene, nuovo il nostro pensare, la nostra responsabilità. Ripeto: non è una malattia, non si scherza con queste sostanze, potrebbe essere l’ultima striscia di cocaina associata all’ultimo battito di cuore.

Pensa a chi ti vuole bene, la vita è tua, non fare cazzate, non è più un divertimento, sono 1000 morti in un anno.

Patrizia Brunelli—Direttore Esecutivo del Narconon Europe


SORGENTI:

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/11/10/news/cocaina_ue-8951274/

AUTORE

Patrizia Brunelli

Direttore Esecutivo del Narconon Europe

NARCONON EUROPE

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